Il Castello Aragonese

agosto 30, 2012 at 3:46 pm

Il Castello Aragonese, parte della storia dell’isola di Ischia, è ancora oggi una delle attrattive culturali più famose di Ischia, non solo per la sua origine ma anche per la particolarissima posizione in cui si trova, su un piccolo isolotto nato da un’eruzione sinattica di circa 300.000 anni fa. Il castello, collegato ad Ischia Ponte da un piccolo pontile, è situato a pochi passi dall’Hotel Europa ed è di antichissima fattura.

Fu costruito, infatti, nel 474 a.C, da Gerone di Siracusa (da cui deriva un altro nome dato al castello, Castel Gerone o Castello Geronda) ed è stato residenza di moltissime autorità politiche e religiose dell’isola che cercavano un luogo sicuro e panoramico per difendersi dai nemici. Dopo la caduta dell’impero romano, la fortezza subì sfortunatamente molti attacchi da Vandali, Visigoti, Arabi e Normanni fin quando Alfonso d’Aragona, nel 1441, visitando il sito, se ne innamorò e lo trasformò in un castello in cui visse con Lucrezia d’Alagno.

Tuttavia il castello è conosciuto, ancora oggi, per esser stato luogo di ritrovo dei più grandi artisti e letterati italiani. Quando nel 1509, Ferrante D’Avalos sposò Vittoria Colonna, la prima poetessa italiana, al castello sopraggiunsero, negli anni a seguire, Michelangelo Buonarroti, Bernardo Tasso, Iacopo Sannazzaro, Ludovico Ariosto, Annibale Caro l’Aretino e tantissimi altri ospiti illustri che la famosa Vittoria ospitava a palazzo.  Dopo un periodo di grande fasto e splendore, con la morte di Alfonso d’Avalos, nel 1546, il castello subì altre trasformazioni ed ospitò chiese, parrocchie e conventi fino a quando, nel 1890, non divenne di demanio pubblico.  Fu acquistato dall’avvocato Nicola Mattera, nel 1912, ancora oggi proprietario dell’edificio.

Attualmente il castello, dopo bombardamenti e saccheggi, ha conservato solo in parte la struttura originaria. Non è più presente la cattedrale che ospitò il matrimonio di Vittoria Colonna e Alfonso d’Avalos, oggi spazio semiaperto adibito a manifestazioni e concerti, ma si può ancora visitare la cripta sottostante la cattedrale, composta da sette piccole cappelle delle più importanti famiglie gentilizie dell’epoca, con affreschi e stucchi di grande pregio. Da visitare, per la sua incantevole bellezza, è la Chiesa dell’Immacolata, risalente al 1737 e voluta dalla badessa Lanfreschi ed oggi sede di moltissime mostre di pittura e scultura.

Mèta turistica di grandi pittori tra cui Picasso, Dalì e De Chirico, che amavano esporre le loro opere in una cornice suggestiva come quella del castello, oggi ospita iniziative pubbliche e private di grande rilievo. In cima allo scoglio su cui sorge il Castello, c’è il Maschio, una residenza voluta da Alfonso d’Aragona, oggi non aperta al pubblico, sotto cui è situata la splendida terrazza panoramica degli ulivi, che consente ai turisti di scorgere un panorama unico: è possibile vedere, infatti, lo squarcio che va dalla penisola sorrentina fino al golfo di Gaeta.

Nel periodo estivo (1 aprile- 15 ottobre) è visitabile dalle ore 9 alle 19 con ingresso a persona di 10 euro.

Grazie Peter per le foto – www.pbase.com/isolaverde/recisch

Pernotta all’Hotel Europa per i festeggiamenti in onore di San Giovan Giuseppe della Croce

agosto 24, 2012 at 4:08 pm

Era il 15 agosto del 1654, una nobildonna, Laura Gargiulo era uscita dal suo palazzo per passeggiare un po’ nel borgo d’Ischia. Improvvisamente fu colta da un malore e soccorsa da una gentile massaia del popolo, fu così che Carlo Gaetano Calosirto, invece di nascere fra le mura della sua ricca dimora, nacque invece in una piccola stanza popolare. Forse un segno del fato, indicativo della via che Egli avrebbe percorso durante la vita.

La famiglia, molto religiosa fu la culla del suo spirito e già quindicenne fu introdotto ai misteri della fede nel convento di Santa Maria al Monte a Napoli, con il nome di Giovan Giuseppe della Croce.

Lo spirito umile e devoto e le piaghe di Napoli creano in lui la necessità di servire il popolo, egli si prodiga, cercando personalmente i poveri li coinvolge nella preghiera e li nutre materialmente.

Nel corso della vita compie molti miracoli, non volutamente, pare che la sua sofferenza spirituale, di fronte alle miserie dell’umanità producesse guarigioni, profezie, lievitazioni e anche una resurrezione.

Il 5 marzo del 1734, con la sua morte terrena, Napoli si veste a lutto per rendere onore a colui che visse con e per il popolo.

Ischia onora San Giovan della Croce in molti modi, in quanto Santo Patrono dell’isola.

I primi 7 giorni di settembre sono dedicati completamente a Lui  e la città d’Ischia Ponte diventa un fermento di luci e colori, messe e celebrazioni per culminare in una processione con le reliquie di San Giovan Giuseppe della Croce.

I pellegrini che accorrono da tutta Italia, trovano accoglienza e personale di squisita disponibilità presso L’Hotel  Europa Ischia, collocato proprio al centro della zona dei festeggiamenti, è il luogo ideale per conciliare qualche giorno di relax con il pellegrinaggio per il Santo Patrono.

Da qui, appena usciti dall’Hotel qualunque direzione prendiate a poche decine di metri, troverete i luoghi di maggior prestigio del posto. Fra questi il Santuario di San Giovan Giuseppe della Croce, dal quale il parroco don Carlo prega e si rivolge ai fedeli.

I festeggiamenti avranno inizio giovedì 30 agosto e termineranno martedì 4 settembre, con la S. Messa alle ore 9.00 e la reposizione della statua del Santo Patrono.

Grazie Peter per le foto – www.pbase.com/isolaverde/recisch

Il Principe di Cavascura

agosto 22, 2012 at 3:57 pm

Da tempo desideravo scrivere della mia isola meravigliosa. Volevo scrivere una storia d’amore che avesse i profumi, i sapori che voi conoscete bene.

Prima del Principe di Cavascura scrivevo poesie, testi di cabaret, che come sapete recitavo negli alberghi d’estate ai turisti. Da anni una maestra delle elementari, a Testaccio mi invitava a recitare la mia poesia della vendemmia, che tra l’altro è nel piccolo romanzo che conoscete.

Da lì mi è venuta naturale la convinzione di poter scrivere una storia in controtendenza, come scrive Gianni Mura nella sua presentazione al mio Principe di Cavascura, una storia pulita, e senza cattivi. Per fare questo ho scritto solo quando avevo desiderio, quando ero molto ispirato. Ne è venuto il romanzo che voi sapete. Fresco, sincero, pieno di amore e di amicizia.
Potrebbe sembrare una storia di rimpianti, invece vorrei che fosse un romanzo pieno di prospettive, su quello che desidero diventi, pur guardando alle cose semplici di una volta, la nostra isola. Ho voluto parlare di Raffaele e del vostro albergo per quello che rappresentano nel turismo isolano.

Tradizione, accoglienza, amicizia, apertura verso nuove esperienze, nuovi popoli, restando saldamente ancorati alla forza della semplicità.
Mi sento per questo onorato di avervi rappresentato nel mio piccolo romanzo.
Con affetto
Angelo Conte

Il Monte Epomeo e le sue meraviglie

agosto 10, 2012 at 5:15 pm

Epomeo, un nome strano e originale, l’etimologia non è certa, ma, sia risalga all’antico greco o dal latino il significato è simile: guardare, mirare o guardarsi intorno. In effetti, lo scopo ultimo è proprio quello, arrivare in cima e lasciarsi ammaliare dalla veduta.

Se siete ospiti dell’Hotel Europa, ad appena 300 metri di distanza trovate Piazza degli Eroi, da lì partono diverse navette e bus, fra questi la linea CD che vi porta al punto di ritrovo per iniziare la passeggiata.

Si parte da Fontana, una piccola frazione di Serrara-Fontana, la scelta è fra una piacevole camminata a piedi o a dorso di un asinello, in qualsiasi modo si decida di salire, lo spettacolo è sorprendente, coltivazioni curatissime e ordinate si mischiano gradevolmente con la natura ancora selvaggia.

Pare di tornare indietro nel tempo, ad ogni passo la “civiltà” si allontana i rumori si affievoliscono e resta solo il vostro respiro che fa eco ai suoni della natura. Con calma, lentamente chiunque può affrontare la salita facendo trekking, dal luogo di partenza alla cima sono previsti 20 minuti di totale immersione in un delizioso eden incontaminato. Stretti sentieri scavati nella roccia e resi praticabili da migliaia e migliaia di passeggiate avvenuti nel corso dei secoli hanno lasciato un impronta indelebile, nel totale silenzio si possono udire in sottofondo le risate cristalline degli antenati del luogo. Mentre si procede dalla contrada Bocca di Serra la strada piano piano si allarga e si incomincia a scorgere tutto ciò che sta intorno, fino a quando arrivati al Belvedere Fatebenefratelli la veduta lascia esterrefatti, è un tripudio di colori, forme e volatili di ogni specie che aleggiano in aria…

Poi, tutto di un tratto il panorama cambia, un’immersione nella magia del bosco dei Frassitelli annulla il tempo e lo spazio, fiori, massi lavici, erbe rigogliose colpiscono l’immaginazione lasciandovi senza fiato.

Non è ancora finita, non avrete il tempo di riprendervi perché vi troverete davanti alla cima, la Pietra dell’Acqua, lì si staglia l’Eremo di San Nicola, una costruzione antichissima che trova radici nel lontano Quattrocento, un luogo di culto religioso che nonostante sia stato trasformato in hotel, conserva ancora la struttura originaria che trasmette serenità anche alle anime più tumultuose. L’Eremo è circondato da un belvedere dal quale si ammira tutta l’isola sottostante ed è a quel punto che potrete concedervi un sano e saporito pasto nel ristorante del luogo.

Un ringraziamento per le foto a www.albertoischia.it/blog/

Una vacanza ischitana (non tutta) balneare.

agosto 4, 2012 at 4:03 pm

Guest post di Alf.

Vorrei suggerire (e raccontare di) un modo diverso di fruire delle bellezze di Ischia.

E’ ormai qualche anno che ho modificato le mie abitudini ischitane cercando di sposare in maniera alternativa il tempo da trascorrere al mare con quello da passare diversamente.

Non possedendo alcun appartamento sull’isola e non avendo l’intenzione di prenderne in fitto uno, ritengo fondamentale alloggiare in un albergo collocato, per così dire, strategicamente.

Questo problema, per quanto mi riguarda, è stato risolto in partenza (da sempre direi) dal momento che il mio riferimento è l’Hotel Europa situato al confine tra Porto e Ponte.

La mattina, dopo un’abbondante colazione, è dedicata a passeggiate di varia natura.

Preferisco costruire il mio percorso giornaliero sfruttando le possibilità che mi offrono i bus della EAV e….l’estro del momento legato alla mia “curiosità esplorativa” oppure al mio desiderio di ripercorrere itinerari già ampiamente utilizzati per il solo fatto che sento quasi la necessità fisica di (ri)vedere quella determinata insenatura da quel determinato punto e così via.

Almeno una volta nella vita si dovrebbe percorrere a piedi la distanza che separa Casamicciola dalle pendici di Villa Arbusto a Lacco Ameno (magari ritornando a casa prendendo il bus dalla circumvallazione) o magari quella più lunga e più impegnativa che va da Lacco attraverso la “salitona” del Fango per poi avventurarsi sulla seconda metà della strada borbonica arrivando a Forio.

Parliamo di Forio e quindi non possiamo prescindere dall’andare almeno una volta l’anno presso la Chiesa del Soccorso.

Si racconta di fantomatici raggi verdi al tramonto ma vi assicuro che è bello lo stesso girare e perdersi da quelle parti anche quando il sole picchia più di un pugile o quando il vento della sera di ottobre ti fa stare con gli occhi semichiusi.

Discorso a parte da fare per il Castello Aragonese ed il borgo di Ischia Ponte da visitare assolutamente.

Ci sarebbero tanti altri esempi da sottoporre, mi limito ad accennare alla passeggiata a piedi da Fiaiano fino ad arrivare alle spalle del terminal dei bus ad Ischia Porto oppure a quella da fare partendo dallo stesso terminal-bus fino ad arrivare alle Terme di Castiglione.

Naturalmente gli amanti delle Terme troveranno pane per i loro denti, dovrei dire “fango ed acqua per le loro stanche membra”,al Castiglione già citato,al Negombo (a proposito,c’è una convenzione con l’Hotel Europa) oppure al mitico Poseidon.

Per quanto mi riguarda la parte finale della mattinata e tutto il pomeriggio sono destinati alla frequentazione di vari lidi sull’isola.

Le mie mete preferite sono la Spiaggia dei Pescatori ad Ischia Ponte ,quella della ChiaiaCitara a Forio.

E’ divertente e tonificante sfruttare la possibilità di bagnarsi nelle spiaggette che si trovano tra Casamicciola e Lacco.

E che dire dei Maronti? Vorrei ricordare che ci sarebbe la possibilità di accedere alla spiaggia dei Maronti “in maniera tradizionale” dalla piazzetta capolinea del bus n.5 e poi percorrere tutto il litorale,magari bagnandosi di tanto in tanto quando lo si ritiene opportuno e necessario,fino ad arrivare al promontorio di S.Angelo!

S.Angelo è un luogo molto amato da una certa categoria di gitanti per l’atmosfera che si respira la sera.

La parte finale della giornata è dedicata alla cena (quasi sempre in Hotel ed a volte nelle varie pizzerie e ristorantini che ho “conosciuto” in questi anni) ed agli svaghi mondani serali di tutti i luoghi di vacanza con il particolare in più, ovvio ma non banale per me, che siamo ad Ischia!

Sfrutto la parte finale di questo intervento per evidenziare che un tramonto ischitano è una cosa da osservare in religioso silenzio e raccoglimento almeno una volta in una stagione.

Da non dimenticare che esiste la possibilità di effettuare il Giro dell’isola da terra o da mare.

Anche in questo caso l’Hotel Europa offre a noi clienti la possibilità di prenotarsi un posto in barca.

Spero di essere riuscito a trasmettere anche solo in piccola parte,alcune delle sensazioni che generalmente accompagnano la mia permanenza sull’isola.

Guest post di Alf.
Grazie Peter per le foto – www.pbase.com/isolaverde/recisch