Fine estati

ottobre 19, 2014 at 11:43 pm

Quando ero ragazzino avevamo una piccola casetta di villeggiatura vicino al mare.
Ero il primo della comitiva di amici ad arrivare lì e l’ultimo ad andarsene, a tornare in città.
Tutto in corrispondenza della chiusura e dell’apertura della scuola.
Quante volte sono stato in spiaggia con il bagnino che chiudeva sdraio e ombrelloni per metterle in deposito.
Vedevo le sedie vuote del bar e la panchina fuori le docce e pensavo a quante risate e quanta vita c’era stata fino a poco prima.
Era un momento molto malinconico ma anche molto bello.
Si apprezzavano cose e situazioni che lì per lì erano sfuggite.
Era importante essere lì a celebrarle.

Quest’anno ho preso le ferie in ufficio nel momento meno probabile.
A metà ottobre. Me l’hanno permesso e io l’ho fatto.
Ovviamente mi poteva andare male e piovere tutto il tempo. E far freddo.
Sinceramente non mi interessava. Volevo staccare e poter riposare senza l’assillo del caos o dell’abbronzatura a tutti i costi.
Sono andato a Ischia in un piccolo albergo a Ischia Ponte: Hotel Europa.
Piccolo ma confortevole e familiare.

Spiaggia dei Pescatori... fine stagione

Spiaggia dei Pescatori… fine stagione

Quest’anno luglio è stato traslato ad ottobre quindi mi è andata bene.
Ho fatto bagni ed ho goduto il sole per tutte e due le settimane della mia permanenza.
Non sembrava ottobre, sembrava la fine estate della mia adolescenza.
C’era una sensazione ovunque di imminente fine stagione mista a stupore per un sole ancora generoso quanto discreto.
E’ stato tutto perfetto.

Sulla spiaggia c’erano poche sdraio aperte. Compresa la mia.
Mi stavo godendo il sole che scendeva pigro verso l’orizzonte.
Ad un certo punto passa una famigliola che passeggia sul bagnasciuga.
Papà con figliolo più grande sulle spalle e mamma con piccolo in braccio.
La riconosco. Il mio sogno proibito, inconfessato, da adolescente.
Si gira verso di me ma non sono sicuro che mi abbia riconosciuto.

Le stagioni finiscono solo perché se ne aprano di nuove.

10 agosto – San Lorenza

settembre 11, 2014 at 10:51 pm

Ricordo precisamente il momento in cui, da piccolo, in una delle tante sere delle mie infinite estati, con un sonno che ormai mi stava per portare via, guardai fuori dal finestrino dell’auto di mio padre e vidi oltre il buio del cielo, al lato della strada, una piccola ma luminosissima stella cadente.
Non era la prima, ne avevo viste altre. Ma sempre di sfuggita, velocissimi lampi intercettati con la coda dell’occhio mentre stavo guardando più in là.
Questa, invece, era particolare. Andava piano piano. O così mi sembrava. Senza fretta, seguendo la linea scura del mare calmo.
Cambiò colore due o tre volte e poi sparì.
“Papà. Le stelle cadenti di che colore sono?”.
“Del colore che più ti piace. Dormi Sergio”.

Hotel Europa Ischia Ponte

Un particolare ringraziamento a Miro Iacono per questa suggestiva inquadratura!

Ho deciso di trascorrere la mia unica settimana di ferie a Ischia. Sfortunatamente mi è stato imposto il periodo più incasinato e costoso dell’estate. Quello di Ferragosto.
Sono al Hotel Europa, proprio a due passi da Ischia Ponte e a qualche passo in più da Ischia Porto.
Quando esco la sera c’è tutto un fermento intorno. Anche se sono dinamiche che non riesco ad afferrare completamente.
Sono solo e non conosco nessuno.
Eppure mescolarmi con la gente la sera mi dà una strana ebbrezza. E’ come se si schiudessero possibilità, come se potessi respirare tutta quella leggerezza che non ho mai avuto.
Seduto al tavolino del bar sul corso principale vedo tanti ragazzi e ragazze che passano. Sembrano tutti ok, sembrano tutti avere una funzione, uno scopo.
O forse sono io che mi sono alienato troppo nei miei inverni di impiegato 9->18.
Probabile. Guardare troppo un obiettivo ti fa perdere tutto quello che c’è intorno.
E quando poi lo perdi, lo rimpiangi. Almeno un po’.

Il fiume di persone che passano davanti al tavolino al bar è sempre più perfetto, sempre più giusto, a mano a mano che passa la notte. Come se fosse una processione organizzata chissà quanto tempo prima.
Le risate ad alta voce, i bisbigli, i gesti, i corteggiamenti e gli ammiccamenti.
Alla fine di questa ipnosi mi accorgo di aver bevuto abbastanza e di aver visto troppo.
Anche se chiudo gli occhi è ancora come se vedessi la gente passarmi avanti.

Faccio per tornare verso l’Hotel Europa e succede un miracolo estivo.
Preannunciato da un paio di forti tuoni, scoppia un fortissimo temporale.
L’acqua in breve satura qualsiasi cosa. Indumenti, luoghi e percezioni. Non c’è più spazio per niente.
Invece del Hotel Europa mi dirigo verso la spiaggia dei pescatori.
E’ lì vicina e l’acqua che mi cade addosso ha il potere di svegliarmi un po’ dal torpore.
Mi tolgo le scarpe e cammino sulla sabbia bagnata. E’ calda e amichevole.
Mi siedo quasi sulla riva. La pioggia sta calando di intensità.

By night x blog

Complimenti a Christian Buono per questo suggestivo scatto 🙂

Qualche tuono e qualche portentoso fulmine dopo, la pioggia smette.
Le nuvole piano piano diradano e lasciano nudo un cielo pieno di stelle orgogliosamente luminose.
Dopo qualche attimo di esitazione, anche la spiaggia si rianima con i ragazzi con la chitarra e qualche coppia.
Sarebbe giunto il momento di tornare in stanza. Ho sonno e gli occhi mi si chiudono.

Sto quasi per arrivare al Hotel Europa ma mi fermo su un muretto ancora a guardare il mare.
Da più lontano, con maggiore distacco. Quasi a voler ridimensionare tutto.
“Lorenza!!!” grida una ragazza dal fondo della strada. “Dove vai?”.
Lorenza mi passa a pochi centimetri di distanza.
E’ una creatura della notte nata dalla pioggia d’estate e non posso fare altro che ammirarla incantato.
Quando mi passa vicino, rallenta, mi guarda e sorride.

Certe notti d’estate sono proprio del colore che vogliamo.